Nuova acquisizione in Safety21: nasce ServiceNet21

Nuovo ingresso nella famiglia Safety21. Il Gruppo ha completato l’acquisizione del ramo d’azienda di ServiceNet Sas dando vita a ServiceNet21 Srl.
L’acquisizione rappresenta un importante passo avanti nella strategia di copertura del territorio nazionale da parte di Safety21 e del proprio modello di business. ServiceNet21 si occuperà infatti di sviluppare il mercato del nord Italia, con particolare attenzione alle regioni di Liguria, Piemonte e Toscana, oltre a dare continuità di servizio alla decina di Comuni e Province clienti dove sono installati circa 20 apparati di rilevamento.
Questa acquisizione – commenta l’AD di Safety21 Gianluca Longo –  rientra nel percorso di evoluzione di Safety21, da pionieri a leader di mercato. Oggi rappresentiamo un Gruppo di aziende in grado di rispondere, attraverso soluzioni tecnologiche avanzate ai più alti standard di servizio per permettere alle PA di promuovere concretamente politiche di prevenzione e controllo della sicurezza stradale. Per questo, gli investimenti continui in innovazione e l’estensione del nostro business, con l’ingresso di nuovi partner e risorse, rappresentano il presente della nostra società orientato ad un futuro di espansione”.

Rapporto ETSC sulla sicurezza dei bambini

Il “Rapporto sulla sicurezza dei bambini”, presentato recentemente dall’European Transport Safety Council (Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti), stima siano oltre ottomila i minori di 14 anni vittime di incidenti stradali in Europa negli ultimi 10 anni: il 50% in auto, il 33% pedoni e il 13% in bici. Le strade più sicure dell’Ue per i più piccoli sono quelle della Norvegia, mentre l’Italia si inserisce tra i primi otto Paesi col tasso più basso di mortalità infantile, sebbene nel 2016 siano state 49 le vittime under 14, sulle strade.
Tra i Paesi più impegnati nell’innalzare gli standard di sicurezza stradale, ETSC di cui è parte anche l’Automobile Club d’Italia, annovera infatti il nostro, per i buoni risultati ottenuti dal programma ‘Vision Zero‘ che prevede l’adozione di misure ad hoc per i bambini, ad esempio, il miglioramento della visibilità nelle strade da loro percorse per andare a scuola e rientrare a casa, un uso migliore delle cinture di sicurezza e la responsabilizzazione degli adulti.
Tuttavia dati alla mano, mentre l’Unione Europea sta mettendo a punto la strategia per la sicurezza stradale per il prossimo decennio, quali soluzioni ci permetterebbero di salvaguardare maggiormente la vita dei più piccoli in strada?
L’ETSC ritiene fondamentale l’introduzione di misure che moderino la velocità in generale e vicino alle scuole, promuovere la dotazione di serie di tecnologie smart come l’ ISA (Intelligent Speed Assistant) o AEB (Automated Emergency Braking; la frenata automatica di emergenza) sulle auto di nuova generazione, fondamentali per la salvezza dei più piccoli quanto le cinture di sicurezza e i seggiolini. A questo proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che l’uso corretto dei seggiolini garantisce l’80% di probabilità di salvare una vita. La sicurezza stradale parte sempre da una scelta consapevole.
Fonte: Ansa.

Sicurezza in strada: il quadro europeo

Secondo i dati preliminari della Commissione Europea sono state 25.500 le vittime della strada nel 2016 in Europa, 600 in meno dell’anno precedente, con un calo complessivo del 19%, negli ultimi sei anni. Un trend positivo – evidenziato anche nell’ultimo rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale – ma non sufficiente per centrare gli obiettivi europei di dimezzamento delle vittime entro il 2020 (-50%). Soprattutto alla luce di dati previsionali emanati dai singoli stati che suggeriscono per il 2017 una nuova inversione di tendenza in negativo.
Tuttavia dal quadro europeo 2016 emergono valutazioni interessanti e qualche primato. Con le debite differenze fra gli stati membri, le strade europee sono le più sicure al mondo e nel 2016 è stata la Svezia il Paese con il minor numero di incidenti mortali per milione di abitanti, seguita da Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Danimarca, Germania e Irlanda. Mentre l’Italia in questa classifica si è piazzata in 15esima posizione, sul fondo si posizionano Bulgaria, Romania, Lettonia e Polonia. Il 2016 è stato inoltre il secondo anno in cui, il numero di vittime di incidenti stradali per milione di abitanti, non ha superato le 100 unità in uno qualsiasi degli stati membri e in cui la metà degli Stati membri ha segnato il proprio risultato migliore in assoluto in materia di sicurezza stradale, dal 1965.
Quanto alle vittime, purtroppo anche la casistica europea riflette dinamiche note e comuni a tutti gli stati: il numero più elevato in tutta Europa riguarda i passeggeri di autovetture (46%), mentre il 21% di tutti gli incidenti stradali è riferito a pedoni: coerentemente con i dati nazionali, la percentuale è andata lentamente in calo rispetto agli altri utenti vulnerabili della strada. L’8% di tutte le vittime di incidenti stradali nell’UE è costituito da ciclisti. I motociclisti nel 2016 hanno rappresentato il 14% delle vittime.
Fonte: report Dekra www.dekra-roadsafety.com/media/04archiv/pdf/dekra-evs-report-2017-it-170807.pdf

2017 Meno incidenti, ma più vittime sulla strada

Lo dicono le statistiche e lo confermano alcuni provvedimenti, non ultima la circolare “strategie di prevenzione e di contrasto per il contenimento del fenomeno”diramata dal Capo della Polizia in qualità di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Sulle strade italiane la situazione della sicurezza stradale è critica e richiede attenzione – e azione- perché a fronte di una riduzione degli incidenti, nell’ultimo anno sono aumentate le vittime, sia sulle strade locali che sulle autostrade.
In base ai dati di bilancio diffusi dalla Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri (al 20 dicembre 2017), se da un lato nel 2017 ha fatto registrare una lieve diminuzione nel numero complessivo degli incidenti (72.015, il 2,5% in meno rispetto al 2016) ed in quello delle persone ferite (39.178, -0,6%), dall’altro ha fatto registrare un aumento degli incidenti con conseguenze mortali, con un incremento dei sinistri (1.519) + 0,8% (12 in più) e delle vittime – (1.656 ) + 2,2% (36 deceduti in più). Una tendenza questa peraltro confermata dai dati Istat.
Nel primo semestre 2017 le stime preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica confermano l’inversione di tendenza per le vittime, che tornano a crescere, con incrementi compresi tra il 6,7 e l’8,2%. Un trend a rialzo che allontana ulteriormente l’obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime sulla strada entro il 2020 e che suscita una forte preoccupazione.
In questo contesto, promozione attiva della cultura della sicurezza su strada, presidio e ottimizzazione delle risorse sul territorio sono alcune delle soluzioni praticabili per arginare un fenomeno nei confronti del quale anche aziende come Safety21, in campo accanto a Enti pubblici e Forze di polizia per tradurre gli investimenti in sicurezza in positivi risultati sulle strade a vantaggio dei cittadini, non possono che avvertire l’urgenza di intervento.

Lombardia, raddoppia il numero degli incidenti

Critico primato per la Lombardia: la densità di incidenti stradali è praticamente doppia rispetto a quella nazionale. Questo è quanto emerge da un’indagine condotta da Aci Milano e di Istat sui dati dei sinistri stradali dal 2010 al 2016, recentemente presentata nella sede milanese di Confcommercio.  
La densità di incidenti sulle strade lombarde ha toccato quota 1,35 incidenti ogni km contro una media italiana di 0,67 incidenti al km. Più in dettaglio, nel 2016 in Lombardia si sono registrati 32.785 incidenti che hanno causato 434 morti e oltre quarantacinquemila feriti; il 78,9% sono avvenuti in città e contesti urbani (234 morti e 34.416 feriti). I più coinvolti risultano essere automobilisti e motociclisti: nel periodo preso in esame sono oltre 2.300 le persone morte su strada, seguono pedoni e ciclisti, con quasi mille morti. Sempre secondo lo studio, le strade più pericolose sono risultate le tangenziali est e ovest di Milano, le statali del lago di Como, dei Giovi, la via Emilia e la direttrice per l’aeroporto di Malpensa.

Safety21 tra i “Campioni della crescita 2018”

Con una crescita media del +44% Safety21 è uno dei Campioni della Crescita 2018, la classifica delle 300 aziende, con sede in Italia, che nel periodo 2013-2016 hanno registrato un alto tasso di crescita di fatturato. Safety21 si posiziona seconda nella fascia “Platino” dedicata alle “aziende con crescita media annuale del fatturato di oltre il 30%” ,e risulta l’unica società di servizi per la Pubblica Amministrazione ad entrare in graduatoria.

 Elaborata e presentata dall’ Istituto Tedesco Qualità e Finanza con La Repubblica – Affari & Finanza la ricerca ha considerato un campione di 10 mila aziende ad alta crescita. Obiettivo: individuare le imprese dinamiche che danno nuovi impulsi all’economia italiana, grazie a idee e modelli di business innovativi in grado di essere di stimolo per il settore di appartenenza.

  “Siamo orgogliosi di questo risultato – ha commentato l’AD di Safety21 Gianluca Longo –  che evidenzia la crescita della nostra società e riconosce la forza del nostro modello di business innovativo. Un modello che coniuga due plus fondamentali, alta tecnologia cloud e investimenti zero per l’ente pubblicomira a produrre un miglioramento degli standard di sicurezza stradale. Settore questo in cui sempre più l’investimento di aziende private può fare la differenza per il raggiungimento di obiettivi comuni urgenti come la riduzione del numero di vittime ed incidenti stradali”.

Consulta la classifica dei 300 Campioni della Crescita 2018

Safety21

Vuoi saperne di più?

Compila il form per ottenere maggiori informazioni e ricevere il contatto di un nostro collaboratore