Safety21 al 16° Forum di Polizia Locale

Anche Safety21 con Multiservizi partecipa al 16mo Forum Nazionale di Polizia Locale che si tiene il 14 e 15 novembre a Pescantina, in provincia di Verona. Attraverso un format ormai consolidato, il convegno che si apre a Villa Quaranta, affronta materie di interesse della Polizia Locale e tematiche di attualità e nei due giorni di lavoro, vedrà la partecipazione di autorità locali e nazionali.
Per il nostro Gruppo, presente anche con uno stand, l’evento costituisce un’importante occasione per presentare alle forze di Polizia Locale i servizi in outsourcing per la gestione e riscossione completa delle multe verso trasgressori stranieri e il recupero crediti internazionale.
Servizi che Safety21 ha internalizzato con l’acquisizione di Multiservizi, leader di settore, la scorsa primavera e che permettono alla Polizia Locale e alla PA di gestire – attraverso un unico operatore – tutto l’iter di ogni singola infrazione in modo trasparente e in tempo reale, ottimizzando tempistiche e processi.

Scenari: scatole nere e i dati che trasformano il settore

La relazione con le nuove tecnologie e l’insurtech è oggi fondamentale per gli operatori del settore sicurezza sottoposto a una forte evoluzione tecnica e culturale. Un esempio di questo cambiamento è dato dalla scatola nera: un dispositivo che registra velocità, accelerazioni, stile di guida e tutti i dati relativi a quanto accaduto subito prima e immediatamente dopo un incidente stradale, che ha ridotto i costi delle assicurazioni e dato una serie di vantaggi provenienti dai dati da esse raccolti. Continue reading “Scenari: scatole nere e i dati che trasformano il settore”

Incidenti: sempre gli utenti deboli della strada i più colpiti

L’emergenza dell’incidentalità a danno degli utenti più deboli della strada non cessa, come non frena la ricorrenza dei comportamenti errati più frequenti, come la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata(nel complesso il 40,8% dei casi). Questo il quadro che emerge dal rapporto Istat sull’incidentalità stradale nel 2017.
Lo scorso anno, il numero delle vittime tra i pedoni ha segnato un +5,3% rispetto al precedente con ben 600 persone coinvolte e le statistiche riportano una crescita sostanziale nelle vittime tra i motociclisti (735, +11,9%). Stabili invece i dati riguardanti gli automobilisti (1.464, -0,4%) e in calo quelli relativi a ciclomotoristi (92, -20,7%) e ciclisti (254, -7,6%).
Se l’emergenza verso gli utenti più deboli della strada permane, rimane altrettanto urgente l’introduzione di misure di controllo e formazione che consentano di arginare un fenomeno, critico in tutto il mondo.
Il plus di sicurezza garantito dall’applicazione di tecnologia evoluta al controllo del territorio urbano ed extraurbano e il potenziamento di una valida cultura della sicurezza stradale, soprattutto tra i giovani, appaiono sempre più oggi strumenti imprescindibili per conseguire gli obiettivi di sicurezza nazionali.

Istat: nel 2017 vittime sulla strada in aumento (+2,9%)

I dati Istat sugli incidenti stradali nel 2017, sono un monito a riflettere sulle esigenze di un maggior livello della sicurezza stradale e una maggiore sensibilizzazione a comportamenti di guida responsabili. Perché nel 2017 il numero delle vittime su strada è risultato in crescita: +95 unità, pari a +2,9%.

Complessivamente lo scorso anno sono stati 174.933 gli incidenti stradali con lesioni a persone, in Leggero calo rispetto al 2016, con 3.378 vittime e 246.750 feriti.
Secondo Istat sull’ aumento del numero di morti in Italia ha inciso soprattutto quello registrato sulle autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (296 e 1.615 morti; +8,0% e +4,5% sull’anno precedente). Un aumento più contenuto si è registrato, invece, sulle strade urbane (1.467 morti; +0,3%). Nei grandi Comuni la tendenza è opposta, con una diminuzione del 5,8% del numero di vittime nell’abitato.
Tra le vittime in aumento,  i pedoni (600, +5,3%) e soprattutto i motociclisti (735, +11,9%) mentre risultano pressoché stabili gli automobilisti (1.464, -0,4%) e in calo ciclomotoristi (92, -20,7%) e ciclisti (254, -7,6%). 
Nel 2017 ancora una volta le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza obbligatori e l’uso di telefono cellulare alla guida.

Pirateria Stradale 2017: in calo episodi e feriti

L’Osservatorio ASAPS interviene sull’Omicidio stradale: i dati 2017 riportano un calo del 6,6% delle piraterie stradali, rispetto al 2016. “Chi sosteneva (in chiave critica) che dopo la Legge n.41/2016 sull’Omicidio stradale, avremmo assistito ad una esplosione degli episodi di pirateria stradale grave, si è sbagliato”, commenta il presidente di ASAPS Giordano Biserni.
Secondo l’Osservatorio ASAPS infatti le piraterie stradali sono state 1.113 nel 2017 rispetto ai 1.192 episodi del 2016 e i feriti sono diminuiti in modo ancor più sensibile con un calo a doppia cifra del 12%.
In Leggero incremento invece è il numero delle vittime con 118 morti nel 2017 rispetto ai 115 del 2016: un incremento del 2,6%.
I “pirati” identificati sono stati 597 pari al 53,6%. La percentuale sale al 64,1% per le piraterie mortali, con 75 pirati omicidi identificati (45 denunciati e 30 arrestati) su 117 eventi fatali. Ancora in calo i “pirati” risultati positivi al test alcolemico o a quello degli stupefacenti, con una percentuale che si è fermata al 12,9%, e al 13,3% per gli episodi mortali.

Si confermano purtroppo sempre le categorie deboli della strada, le prime vittime dei pirati della strada, in particolare i pedoni, coinvolti in 435 eventi, seguiti dai ciclisti. Mentre nella geografia degli episodi rimane ancora al primo posto la Lombardia, con 179 episodi (16%), al secondo la Campania con 120 (10,8%), segue l’Emilia Romagna con 108 (9,7%).

Limiti di velocità: basta un 10% in più per avere +40% di vittime

Limiti di velocità: un tema delicato e sempre molto dibattuto che divide l’opinione pubblica e allerta gli addetti ai lavori. Per dare una risposta a chi si interroga sull’opportunità di un innalzamento dei limiti attuali, interviene l’esito di uno studio effettuato in 10 Paesi dall’ITF International Transport Forum. La risposta è significativa. La ricerca ha confermato infatti come, con un aumento del 10% dei limiti di velocità, si registrino il 40% di incidenti mortali in più. Non solo più vittime, ma anche più incidenti con feriti (+20%) e un incremento di feriti e morti non.  
I 10 paesi al centro dell’analisi sono stati Australia, Austria, Danimarca, Francia, Israele, Italia, Norvegia, Stati Uniti, Svezia e Ungheria, ovvero quelli che hanno intrapreso azioni legate alla sicurezza stradale, abbassando i limiti o portando in strada sistemi di controllo automatico della velocità come ad esempio i Tutor.  Analizzando i dati, è emerso come, le strade con limiti di velocità più bassi, fossero anche le più sicure, con meno incidenti e meno vittime, confermando come, l’aumento dei limiti di velocità non porti assolutamente a una riduzione di incidenti e di vittime.
Un’esperienza che anche noi di Safety21 che operiamo per l’innalzamento degli standard della sicurezza stradale anche attraverso l’installazione di apparecchiature di controllo della velocità, possiamo confermare: dove siamo intervenuti la velocità media è diminuita e di conseguenza anche la numerosità e la gravità degli incidenti, con un conseguente incremento del senso di sicurezza di strade urbane ed extraurba

Obiettivi europei: entro il 2030 meno vittime grazie alla tecnologia

La Commissione Europea punta a dimezzare entro il 2030, sia il numero dei morti sulle strade europee che le lesioni gravi, attraverso il “3rd Mobility Package, un pacchetto misure con un forte valore aggiunto per contribuire alla sicurezza delle strade, già accolto con favore sia dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC) che dalla FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile.
La Commissione propone che i nuovi modelli di veicoli siano equipaggiati con caratteristiche di sicurezza avanzate, come la frenata di emergenza, il sistema di assistenza alla corsia e i sistemi di rilevamento di pedoni e ciclisti, gli utenti più deboli della strada. Inoltre, la Commissione sta aiutando gli Stati membri a identificare sistematicamente le sezioni stradali pericolose e ad indirizzare meglio gli investimenti. Queste misure, potrebbero salvare fino a 10.500 vite umane ed evitare quasi 60.000 feriti nel periodo 2020-2030, contribuendo così all’obiettivo a lungo termine dell’UE di avvicinarsi a zero morti e gravi infortuni entro il 2050 (“Vision Zero”).
Centrale nel programma è il ruolo assegnato alla tecnologia e all’investimento in innovazione con un invito a cogliere il valore del progresso cercando di anticiparne sfide ma anche opportunità –  e l’adozione di una politica integrata per il futuro della sicurezza stradale.

Financial Times: Safety21 nel ranking FT1000

Altra conferma per Safety21.

Già annoverata tra i Campioni della Crescita in Italia e inclusa nella graduatoria europea di Inc la nostra società ha fatto il suo ingresso nel prestigioso ranking “FT1000 Europe’s Fastest Growing Companies”, la classifica annuale del Financial Times che seleziona le mille aziende europee con la maggiore crescita economica.

Tra il 2013 e il 2016, il periodo preso in esame dallo studio condotto dal quotidiano economico britannico, Safety21 ha registrato una crescita del 198% e una crescita percentuale media (CAGR) del 43.9%. Elementi che ci hanno permesso di entrare nella classifica al 778esimo posto.
Essere classificati dal Financial Times tra le imprese di Tecnologia più promettenti in Europa ci riempie di orgoglio. –  Ha commentato l’AD di Safety21 Gianluca Longo. Occuparsi di sicurezza stradale è un dovere e una responsabilità, ma non è sicuramente una missione facile. Questo risultato, lo condivido con tutti coloro che lavorano con noi. E’ frutto di un piano di investimenti in persone, servizi e tecnologie innovative che ci ha portato in pochi anni a diventare una realtà apprezzata e competitiva sul piano nazionale e internazionale e una conferma della solidità del nostro modello di business che ci consente di offrire un sostegno misurabile in termini risultati di breve periodo a tutti gli attori, Enti pubblici e forze di polizia, che si adoperano in italia e nel mondo per innalzare gli standard della sicurezza stradale”. 

Safety21

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