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16 Luglio 2019
Recenti dati europei riferiscono che sulle strade urbane il 70% delle vittime sono pedoni, ciclisti e motociclisti. È dunque importantissimo fare un lavoro di mappatura sulla tecnologia disponibile per la sicurezza stradale per dare uno slancio significativo al progresso del settore ma anche alla possibilità di ridurre i dati sempre crescenti dell’incidentalità, soprattutto a discapito degli utenti più deboli della strada.
Eppure la tecnologia di per sé può non essere sempre la risposta a un’emergenza: casi di innovazione positivi ma avulsi dal contesto di rischio e comportamentale della sicurezza su strada, ci riportano che non è sempre così.
Uno su tutti ha a che vedere con l’incedere silenzioso delle macchine elettriche e ibride.
Un’innovazione che paradossalmente si è tradotta in un crescente rischio per i pedoni che non abituati a non percepire il rumore di un’automobile risultano più esposti a casi di incidente.
E dunque si è imposto un intervento correttivo dell’UE che “obbligherà” i veicoli green a un rumore minimo preventivo.
La sicurezza stradale in fondo è sempre frutto di un costante dialogo tra innovazione e codici culturali: la tecnologia che risponde alle sue sfide, necessita sempre di un bilanciamento tra proiezione al futuro e comportamento sociale.