Sicurezza in strada: il quadro europeo

Secondo i dati preliminari della Commissione Europea sono state 25.500 le vittime della strada nel 2016 in Europa, 600 in meno dell’anno precedente, con un calo complessivo del 19%, negli ultimi sei anni. Un trend positivo – evidenziato anche nell’ultimo rapporto DEKRA sulla Sicurezza Stradale – ma non sufficiente per centrare gli obiettivi europei di dimezzamento delle vittime entro il 2020 (-50%). Soprattutto alla luce di dati previsionali emanati dai singoli stati che suggeriscono per il 2017 una nuova inversione di tendenza in negativo.
Tuttavia dal quadro europeo 2016 emergono valutazioni interessanti e qualche primato. Con le debite differenze fra gli stati membri, le strade europee sono le più sicure al mondo e nel 2016 è stata la Svezia il Paese con il minor numero di incidenti mortali per milione di abitanti, seguita da Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Danimarca, Germania e Irlanda. Mentre l’Italia in questa classifica si è piazzata in 15esima posizione, sul fondo si posizionano Bulgaria, Romania, Lettonia e Polonia. Il 2016 è stato inoltre il secondo anno in cui, il numero di vittime di incidenti stradali per milione di abitanti, non ha superato le 100 unità in uno qualsiasi degli stati membri e in cui la metà degli Stati membri ha segnato il proprio risultato migliore in assoluto in materia di sicurezza stradale, dal 1965.
Quanto alle vittime, purtroppo anche la casistica europea riflette dinamiche note e comuni a tutti gli stati: il numero più elevato in tutta Europa riguarda i passeggeri di autovetture (46%), mentre il 21% di tutti gli incidenti stradali è riferito a pedoni: coerentemente con i dati nazionali, la percentuale è andata lentamente in calo rispetto agli altri utenti vulnerabili della strada. L’8% di tutte le vittime di incidenti stradali nell’UE è costituito da ciclisti. I motociclisti nel 2016 hanno rappresentato il 14% delle vittime.
Fonte: report Dekra www.dekra-roadsafety.com/media/04archiv/pdf/dekra-evs-report-2017-it-170807.pdf

2017 Meno incidenti, ma più vittime sulla strada

Lo dicono le statistiche e lo confermano alcuni provvedimenti, non ultima la circolare “strategie di prevenzione e di contrasto per il contenimento del fenomeno”diramata dal Capo della Polizia in qualità di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Sulle strade italiane la situazione della sicurezza stradale è critica e richiede attenzione – e azione- perché a fronte di una riduzione degli incidenti, nell’ultimo anno sono aumentate le vittime, sia sulle strade locali che sulle autostrade.
In base ai dati di bilancio diffusi dalla Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri (al 20 dicembre 2017), se da un lato nel 2017 ha fatto registrare una lieve diminuzione nel numero complessivo degli incidenti (72.015, il 2,5% in meno rispetto al 2016) ed in quello delle persone ferite (39.178, -0,6%), dall’altro ha fatto registrare un aumento degli incidenti con conseguenze mortali, con un incremento dei sinistri (1.519) + 0,8% (12 in più) e delle vittime – (1.656 ) + 2,2% (36 deceduti in più). Una tendenza questa peraltro confermata dai dati Istat.
Nel primo semestre 2017 le stime preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica confermano l’inversione di tendenza per le vittime, che tornano a crescere, con incrementi compresi tra il 6,7 e l’8,2%. Un trend a rialzo che allontana ulteriormente l’obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime sulla strada entro il 2020 e che suscita una forte preoccupazione.
In questo contesto, promozione attiva della cultura della sicurezza su strada, presidio e ottimizzazione delle risorse sul territorio sono alcune delle soluzioni praticabili per arginare un fenomeno nei confronti del quale anche aziende come Safety21, in campo accanto a Enti pubblici e Forze di polizia per tradurre gli investimenti in sicurezza in positivi risultati sulle strade a vantaggio dei cittadini, non possono che avvertire l’urgenza di intervento.

Lombardia, raddoppia il numero degli incidenti

Critico primato per la Lombardia: la densità di incidenti stradali è praticamente doppia rispetto a quella nazionale. Questo è quanto emerge da un’indagine condotta da Aci Milano e di Istat sui dati dei sinistri stradali dal 2010 al 2016, recentemente presentata nella sede milanese di Confcommercio.  
La densità di incidenti sulle strade lombarde ha toccato quota 1,35 incidenti ogni km contro una media italiana di 0,67 incidenti al km. Più in dettaglio, nel 2016 in Lombardia si sono registrati 32.785 incidenti che hanno causato 434 morti e oltre quarantacinquemila feriti; il 78,9% sono avvenuti in città e contesti urbani (234 morti e 34.416 feriti). I più coinvolti risultano essere automobilisti e motociclisti: nel periodo preso in esame sono oltre 2.300 le persone morte su strada, seguono pedoni e ciclisti, con quasi mille morti. Sempre secondo lo studio, le strade più pericolose sono risultate le tangenziali est e ovest di Milano, le statali del lago di Como, dei Giovi, la via Emilia e la direttrice per l’aeroporto di Malpensa.

Safety21 tra i “Campioni della crescita 2018”

Con una crescita media del +44% Safety21 è uno dei Campioni della Crescita 2018, la classifica delle 300 aziende, con sede in Italia, che nel periodo 2013-2016 hanno registrato un alto tasso di crescita di fatturato. Safety21 si posiziona seconda nella fascia “Platino” dedicata alle “aziende con crescita media annuale del fatturato di oltre il 30%” ,e risulta l’unica società di servizi per la Pubblica Amministrazione ad entrare in graduatoria.

 Elaborata e presentata dall’ Istituto Tedesco Qualità e Finanza con La Repubblica – Affari & Finanza la ricerca ha considerato un campione di 10 mila aziende ad alta crescita. Obiettivo: individuare le imprese dinamiche che danno nuovi impulsi all’economia italiana, grazie a idee e modelli di business innovativi in grado di essere di stimolo per il settore di appartenenza.

  “Siamo orgogliosi di questo risultato – ha commentato l’AD di Safety21 Gianluca Longo –  che evidenzia la crescita della nostra società e riconosce la forza del nostro modello di business innovativo. Un modello che coniuga due plus fondamentali, alta tecnologia cloud e investimenti zero per l’ente pubblicomira a produrre un miglioramento degli standard di sicurezza stradale. Settore questo in cui sempre più l’investimento di aziende private può fare la differenza per il raggiungimento di obiettivi comuni urgenti come la riduzione del numero di vittime ed incidenti stradali”.

Consulta la classifica dei 300 Campioni della Crescita 2018

Safety21: i vantaggi per l'ente

Safety21 opera su tutto il territorio nazionale offrendo soluzioni avanzate e innovativi servizi di outsourcing.
I sistemi tecnologicamente avanzati proposti integrano soluzioni digitali e applicazioni IoT, consentendo un’efficiente organizzazione della sorveglianza sul territorio.
 
Tra i numerosi plus di questi strumenti, vi sono la gestione e il monitoraggio da remoto che consentono un impiego più efficiente delle risorse dell’ente.
Scopri di più nell’ intervista a Giulia Maglione, Direttore Operations Safety21

Pedone Sicuro 2.0: i plus tecnologici

Progettato per monitorare in maniera efficace gli attraversamenti pedonali non semaforizzati, Pedone Sicuro 2.0 di Safety21 è un sistema altamente innovativo nato per garantire la sicurezza dei cittadini accompagnando la trasformazione digitale delle città.
Ma quali sono gli aspetti più innovativi di questa piattaforma?
L’abbiamo chiesto ad Andrea Casiraghi, Chief Technology Officer di Safety21.
Sono 4 i più evidenti plus tecnologici del sistema:

  1. Erogazione As a Service da piattaforma Cloud Certificata
  2. Raggiungibilità del sistema da qualsiasi browser e da qualsiasi dispositivo
  3. Conformità del servizio a tutte le normative vigenti in tema privacy e conservazione dei dati
  4. Elevati livelli di servizio

Pedone Sicuro 2.0: due nuove installazioni nel comasco

Una conferenza stampa a Villa Gallia per illustrare, in dettaglio, il progetto Pedone Sicuro 2.0: così la Provincia di Como, il 26 settembre scorso ha ufficialmente presentato le due installazioni del nostro tecnologico sistema di sicurezza per attraversamenti pedonali, da poco attive sulla ex SS 583 “Lariana” nel Comune di Torno e lungo la SP 40 “ArosioCanzo” nel Comune di Arosio. Due punti considerati critici.
Il progetto a tutela dei pedoni  – che rientra nell’ambito delle iniziative già in atto per la messa in sicurezza del territorio provinciale comasco – ci permette di dare oggi una risposta concreta all’esigenza di sicurezza da tempo avvertita dalle due amministrazioni comunali.
Troppi gli incidenti nei due territori, avvenuti anche sulle strisce pedonali.
Con la sua tecnologia innovativa, il sistema Pedone Sicuro 2.0 permetterà ora a Torno e ad Arosio attraversamenti più sicuri sia di giorno che di notte, grazie alla fotocamera a 360 gradi che permette di monitorare il passaggio pedonale in tempo reale e alle quattro fotocellule che, in presenza del pedone, azionano quattro lampeggianti LED ad elevata luminosità e segnalatori esterni per gli automobilisti.
Secondo la più recente elaborazione regionale, nella provincia di Como, nel 2016 (fonte ISTAT) si sono registrati 1.555 incidenti stradali con lesioni alle persone, che hanno causato complessivamente 15 morti e 2.204 feriti.
Il dato denota un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione 2015, eppure i pedoni rappresentano ancora una volta tra gli utenti più deboli della strada con 5 morti e 211 feriti.
Guarda il video reportage della conferenza stampa a Villa Gallia

Dati Istat 2016: meno vittime sulla strada e tra i pedoni

Nel 2016 sono stati 175.791 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia e hanno provocato 3.283 e 249.175 feriti. Tra le vittime l’aumento è netto per ciclisti (275, +9,6%) e ciclomotoristi (116, +10,5%), mentre risultano in calo motociclisti (657, -15,0%) e pedoni (570, -5,3%).
Questo il quadro dell’incidentalità stradale nel nostro paese che emerge dall’ultimo rapporto Istat sul 2016.
Un anno particolare in cui il numero dei morti è calato rispetto al 2015 (-4,2%), mentre gli incidenti e i feriti soprattutto quelli gravi –  per la prima volta dal 2001, registrano un incremento.
Sulla diminuzione del numero di vittime in Italia – sottolinea Istat – pesa soprattutto il calo registrato su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (274 e 1.546 morti; -10,2 e -4,6% sull’anno precedente). Una flessione più contenuta viene registrata, invece, sulle strade urbane (1.463 morti;-2,6%); più consistente la diminuzione nei grandi Comuni: 6,5 %.
Tra i comportamenti errati causa degli incidenti, gli stessi che anche Safety21 cerca di contrastare con i propri progetti di controllo e formazione: guida distratta, mancato rispetto della precedenza e velocità troppo elevata sono fenomeni i più frequenti, mentre l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida sono le violazioni al Codice della Strada più sanzionate.

Limite di velocità su strade e autostrade in Italia

Quale limite di velocità bisogna rispettare in Italia su strade e autostrade? Facciamo chiarezza!

Art 142 cds

L’art 142 del codice della strada è l’articolo di riferimento per i limiti di velocità secondo la Legge vigente in Italia. Definisce i limiti massimi sulle diverse tipologie di strade e il comportamento che i conducenti devono assumere ai fini della sicurezza stradale nella circolazione e nella tutela della vita umana.
L’art 142 cds norma inoltre quale limite di velocità debbano mantenere determinate categorie di veicoli, dai ciclomotori ai mezzi d’opera. È sempre lo stesso articolo 142 del codice della strada a determinare l’importo per la multa per eccesso di velocità e delle altre sanzioni.
 

Limiti di velocità in Italia

Come riportato sul sito della Polizia di Stato, i limiti massimi di velocità in Italia sono attualmente:

Limite di velocità in autostrada

La velocità massima consentita in autostrada è di 130 chilometri orari, che scendono a 110 km/h in caso di maltempo.
Allo stesso modo, per la sicurezza dei viaggiatori, è anche definita dai proprietari della strada una velocità minima in autostrada, sotto la quale i conducenti non devono scendere. Il limite minimo di velocità in autostrada è indicato dagli appositi cartelli stradali.

Limite di velocità strade extraurbane principali

È di 110 chilometri orari il limite sulle strade extraurbane principali, che in caso di maltempo scendono a 90 km/h

Limite di velocità strade extraurbane secondarie e locali

Come riportato dalla Polizia di Stato, il limite per questa tipologia di strade è fissato in 90 chilometri orari.

Limiti di velocità in città

Il limite di 50 chilometri orari vale in città, o di 70 km/h in alcuni tratti espressamente segnalati.
 

Limite di velocità neopatentati

Alcuni tipi di patenti prevedono dei limiti di velocità e di guida da rispettare durante i primi anni dalla data di superamento dell’esame.

Chi è il neopatentato?

Con neopatentato si intende il guidatore che ha conseguito la patente A2, A, B1 o B da meno di 3 anni (e dunque, se dopo consegue anche la patente C, non è più considerato neopatentato).

Limiti di velocità neopatentati

I guidatori che rientrano nella categoria dei neopatentati devono rispettare dei limiti di velocità differenti dagli altri conducenti.
I neopatentati non possono superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali durante i primi 3 anni dalla data di conseguimento della patente.
 
Questi i limiti di velocità in Italia, approfondiremo altri aspetti del codice della strada in altrettanti nuovi articoli. Continuate a seguire la nostra azienda e le sue attività attraverso la sezione news e i canali social media.
 
Il testo ha lo scopo di riportare in maniera chiara le informazioni contenute in questa pagina del sito della Polizia di Stato http://www.poliziadistato.it/articolo/view/174 e non ha nessuna valenza di consulenza giuridica o legale 

Incidentalità pedonale, il quadro 2001-2015

Negli ultimi 15 anni (2001 -2015) sulle strade italiane sono morti 10.940 pedoni e 291.044 sono rimasti feriti, con una media di 729 morti e 19.403 feriti l’anno: 2 morti al giorno e 53 ingressi al giorno nei pronti soccorso degli ospedali italiani. Lo comunica L’ASAP in una recente indagine sul quindicennio 2001-2015.

L’anno peggiore è stato il 2002 con 1.226 pedoni morti sulle strade, un risultato drammatico. Poi un lento miglioramento. Eppure nonostante siano tanti i dati che turbano in questo ritratto, ce n’è uno che a parere dell’ASAPS, e anche nostro, preoccupa particolarmente e riguarda l’incidentalità pedonale. Nel 2015 secondo i dati Istat si sono contate 602 vittime fra i pedoni e questo è il peggior dato degli ultimi 5 anni, superato solo dalle 621 vittime del 2010. Nel 2001 i pedoni morti sul totale dei decessi a causa di incidenti stradali corrispondevano al 14,5%, nel 2015 corrispondono al 17,6%. Facendo un passo oltre, nel 2016 su 115 morti in incidenti causati da pirati della strada secondo l’Osservatorio ASAPS, i pedoni sono stati il 47%.

Un trend a rialzo che non cede, a causa della convergenza di più fattori: al rischio alcol dovuto ai conducenti ebbri, oggi si è aggiunto il crescente rischio distrazione da utilizzo del cellulare alla guida, mentre gli attraversamenti pedonali, la loro messa in sicurezza, la loro visibilità, la loro illuminazione risultano spesso carenti almeno quanto i controlli sui comportamenti agli attraversamenti.

Questo è un dato che ci richiama, oltre che alla riflessione, all’azione. In Safety21 con la nostra attività di ricerca e di sviluppo di soluzioni di sicurezza tecnologicamente avanzate,, anche per la salvaguardia degli attraversamenti pedonali, andiamo in questa direzione: lavoriamo affinché dati come questi non rimangano un numero, ma rappresentino un monito costante a cercare le soluzioni attraverso l’ innovazione e la condivisione degli obiettivi.

Safety21

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